un ciak poggiato sulla sabbia. Accanto al ciak un aperitivo di colore rosso con una cannuccia. Il mare si vede in profondità.

Riflessioni di ferragosto, il mare davanti a me invita alla riflessione. Mentre osservo le onde, penso al mio percorso professionale. Rispetto a quando ho mosso i primi passi in questo settore, il panorama audiovisivo è cambiato radicalmente, trasformandosi in un flusso incessante di contenuti, il flusso incessante del mondo digitale.

In quest’era dominata dalla distrazione, catturare e mantenere l’attenzione del pubblico è diventata una sfida sempre più ardua. Non sono solo percezioni. Studi recenti confermano che la nostra capacità di concentrazione media si è drasticamente ridotta negli ultimi anni, un fenomeno che sta ridisegnando il panorama della comunicazione visiva.

Perché questo succede? Le ragioni sono molteplici e profondamente radicate nel nostro stile di vita moderno. Il sovraccarico di informazioni ci bombarda costantemente, frammentando la nostra attenzione.

E poi c’è il multitasking. Ci illudiamo di essere più efficienti facendo mille cose insieme, ma in realtà stiamo solo disperdendo le nostre energie mentali. Ci troviamo immersi in un ambiente digitale che privilegia la rapidità e l’immediatezza, condizionando la nostra mente a cercare gratificazioni istantanee e riducendo la nostra capacità di impegnarci in riflessioni più profonde e durature.

Ma non si tratta solo di combattere queste distrazioni o di intrattenere per pochi secondi. La vera sfida, quella che mi appassiona, è più profonda. Credo che una comunicazione che si rispetti debba lasciare qualcosa che arricchisca lo spettatore. In un mare di contenuti effimeri, sono le emozioni autentiche che ci ancorano, che catturano non solo l’attenzione, ma il cuore.

Senza toccare le corde giuste dell’animo umano, anche l’idea più brillante rischia di cadere nel vuoto. È questa per me una delle chiavi imprescindibili per trasmettere un’idea, qualunque essa sia. Un filmato di valore deve fare molto di più che intrattenere: deve lasciare qualcosa di prezioso allo spettatore, arricchirlo in qualche modo.

È qui che deve entrare in gioco il nostro patrimonio di umanità e competenze. Ogni progetto deve portare con sé non solo la tecnica cinematografica, ma anche l’apporto delle esperienze personali e le conoscenze trasversali acquisite. È questo mix che dà vita a storie autentiche e coinvolgenti, capaci di emergere dal rumore di fondo e lasciare un’impronta duratura.

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